Lo stress, pt.2

Indice Contenuti

Fattori che provocano lo stress

Molte sono le cause che possono portare a stati di stress, e naturalmente ciò che per una persona stressante, necessariamente può non esserlo per un’altra. Possiamo individuare comunque “ambienti” , che definiamo individuai o sociali, quali la vita privata e consuetudini domestiche, la salu­te, il lavoro e le finanze.

Ognuno di questi “ambienti” richiede un intervento ed una risposta che in alcuni casi può portare a situazio­ni di alterazione.

Possono esplo­dere allora le nostre paure, la troppa competitività, le pressanti aspettative verso noi stessi o verso l’esterno o un forte senso di ina­deguatezza.

In alcuni casi la situazione potrà essere superata dopo un sano eu­stress. in altri ci vorrà più tempo. In ogni caso queste situazioni ci aiutano a comprendere la possi­bilità di spingerci oltre i nostri limiti, ripensando e rivedendo le nostre capacità e di porre in atto nuove soluzioni in comportamento e organizzazione. Possiamo quindi semplificare affermando che le cause scatenanti hanno es­senzialmente due aspetti. uno in­terno ed uno esterno.

L’aspetto interno è il più subdolo, dipende moltissimo dal rapporto con noi stessi, dalla conoscenza del nostro modo di vivere, di agi­re, pensare e dalle aspettative che ci creiamo.

È espresso con insoddisfazioni esistenziali generalizzate che, spesso ci impediscono di vivere con soddisfazione il nostro benessere, il rapporto positivo con le emozioni, le azioni ed i pensieri del nostro quotidiano.

L’aspetto esterno è più individuabile, definito, identificato. Può essere il risultato di anomale pressioni sociali o di situazioni che entrano in collisione con i nostri principi, valori, credenze, affetti, possibilità reattive e capacità.

Può essere l’attuazione di scelte organizzative o strutturali che segnalano un cambiamento, oppure l’impossibilità di reperire risorse adeguate per la realizzazione di un progetto, oppure l’inadeguata cura delle relazioni tra Management e risorse oppure l’impossibilità dell’Azienda di riproporsi sul mercato.

I numeri dello stress

Nel “Rapporto Italia 2006” stilato da EURISPES il 61,9% degli intervistati ha individuato come fonte primaria di nervosismo il carico di lavoro, il 56,9% le scadenze e le pressioni sui tempi.

Tra le relazioni umane, provocano maggiore stress i rapporti con i clienti/fornitori (35,8%) e con i superiori (28,1%), rapporti con i colleghi generano minore nervosismo (22,4%).

Altro fattore di stress rilevato è il pendolarismo (30,4%), di persone che si spostano da casa al lavoro.

Secondo l’indagine dell’Europea Commissione Occupazione & Affari Sociali il 45% dei circa 150 milioni di lavoratori negli stati della UE riferisce di svolgere lavori monotoni, il 44% non può usufruire della rotazione dei compiti, il 50% è addetto a compiti ripetitivi di breve durata, il 35% non può influire sul ritmo di lavoro, il 54% afferma di lavorare a ritmi serrati e il 56% di dover rispettare scadenze pressanti.

Sempre su incarico della Fondazione Europea per il lavoro gli studi hanno condotto a considerare l’aspetto economico.

Si è cercato di calcolare l’incidenza sulle ore lavorate e sui costi del lavoro, di situazioni che potessero esse-re messe in relazione alo stress.

Si è evidenziato che “l’azienda può non solo ridurre o contenere le spese per “malattie” dei dipendenti, ma anche preservare e aumentare la salute e la produttività dell’organizzazione”…continua “la prevenzione dello stress dovrebbe senz’altro essere inserito fra le priorità assolute delle politiche per la salute e la sicurezza sul lavoro”.

Sempre secondo la medesima agenzia i costi per la collettività di tutti i problemi di salute di origine professionale variano fra il 2,6 e il 3,8 % del rispettivo prodotto interno lordo pari ad una media di 200 miliardi di curo all’anno. Si è supposto che il 10-12 % dei suddetti siano da attribuire “allo stress legato all’attività lavorativa ” si può affermare che quest’ultimo comporta una spesa di circa 20 miliardi di curo anno.

Convidivi questo Articolo

Condividi su facebook
Facebook
Condividi su linkedin
LinkedIn
Condividi su email
Email
Condividi su telegram
Telegram
Condividi su whatsapp
WhatsApp